| Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back, il sequel di Crash Bandicoot, direttamente dalla ancora oggi nota software house Naughty Dog, uscito nel 1997 per le nostre amate PS1. Il gioco sostanzialmente si innova rispetto al primo capitolo, ma rimane sempre nello stesso stile, ovvero, quello di un normalissimo platform, ma dal gameplay divertente allo stato puro.
GAMEPLAY
Ricordate Crash Bandicoot 1? Quel marsupiale arancione che andava per le 3 isole in attesa di scontrarsi con Cortex per liberare la sua amata. In sostanza, la storia in quel gioco non contava molto. Infatti, quello che colpisce tantissimo di quel titolo è il gameplay, per la sua immediata intuitività, che fortunatamente viene ripetuta anche nel secondo capitolo. In Crash Bandicoot 2, la sorella di Crash, Coco, viene rapita dal Dottor Cortex ancora vivo dopo averlo sconfitto nel capitolo precedente. Cortex inganna crash dicendogli che l'unico modo per salvare sua sorella è di prendere i cristalli di ogni mondo (cioè livello). I livelli sono in tutto 25, divisi in 5 mondi differenti, o più semplicemente "piani" ai quali possiamo accedere grazie ad una piattaforma e alla pressione, sul pad, della direzione (in alto o in basso) verso la quale si vuole andare. L'accesso ad ogni mondo (tranne al primo) richiede i 5 cristalli del mondo precedente, ed è preceduto comunque dallo scontro verso un Boss, molto diversi tra di loro sia per come devono essere sconfitti, sia per le ambientazioni. I livelli sono strutturati in varie maniere, da uno scorrimento verticale in cui si procede in una via per arrivare alla fine, o uno scorrimento orizzontale con lo stesso principio. Nei livelli è presente il cristallo e degli scatoloni da colpire che rilasciano talvolta vite, talvolta mele, che, con lo stesso sistema di Super Mario, collezionandone 100 donano una vita. Le mele non si trovano necessariamente negli scatoloni, anzi, per lo più delle volte staranno sempre sparse qua e là. Avanzando, ovviamente il vostro cammino sarà ostacolato da nemici che potete neutralizzare talvolta saltandoci sopra, talvolta scivolando sotto di esse, o colpendoli roteando su voi stessi. I controlli rispondono con immediatezza alla pressione dei pulsanti, facendo eseguire a crash dei salti potendone controllare l'atterraggio con una precisione mai vista, all'epoca. Il nostro crash potrà quindi saltare, scivolare, correre, roteare per colpire i nemici, andare carponi. Abbiamo bisogno solo di questi per andare avanti, cioè 5 movimenti rapidi e semplici. Per completare il gioco al 100% abbiamo bisogno di prendere tutti i cristalli e tutte le gemme, che hanno due varianti, gemme grigie e gemme colorate. Le colorate si prendono in maniere differenti l'una dall'altra, mentre le grigie si prendono rompendo tutti gli scatoloni di un livello. A volte, determinati livelli prevedono dei punti segreti in cui, se vi si accede, verrete portati nel mondo numero 6, che ha livelli senza cristalli, infatti hanno solo le gemme grigie. Dal sesto mondo è possibile osservare le 3 isole del primo Crash Bandicoot. Insomma, il gameplay è semplice, preciso, ed intuitivo, la difficoltà è ben calibrata e le ambientazioni sono ben differenziate ed ognuna ha il suo fascino. Un gioco che consiglio assolutamente a chi è in cerca di divertimento.
SONORO
Le musiche di questo gioco propongono quella che sarà la melodia dei crash per eccellenza, memorabile e splendida, ma anche semplice come il gioco stesso. Le musiche dei livelli sono azzeccatissime e talvolta sono davvero bellissime, tanto da avere voglia di giocare un determinato livello solo per sentirle. È il caso di Rock It, davvero molto bella e melodicamente armoniosa. Gli effetti sonori invece sono migliorati rispetto a quelli del primo capitolo, ma sostanzialmente mantengono quella sonorità. Che non aveva comunque annoiato nessuno, mai.
GRAFICA
La grafica di questo capitolo è splendida sotto ogni punto di vista, dalla realizzazione delle ambientazioni, alla plasticità delle piattaforme nei livelli. Lo scorrimento verticale è reso benissimo con una buona prospettiva e i modelli poligonali dei personaggi sono il massimo che potevamo pretendere dall'hardware ps1.
LONGEVITA'
Questo è un titolo lungo, molto lungo. Ed è raro trovare un gioco molto longevo che diverte costantemente, e dona la voglia di continuarlo dopo ogni partita. Infatti, avrete il desiderio di osservare il finale del 100% e di conseguenza prendere ogni oggetto all'interno di ogni livello, oltre a voler scoprire ogni luogo nascosto per poter accedere al sesto mondo.
VOTI
GAMEPLAY: 10 GRAFICA: 9.5 SONORO: 10 LONGEVITA': 9.5
VOTO FINALE: 9.8
COMMENTO PERSONALE
Che dire, questo non è un platform per me, è IL platform ps1. L'unico inimitabile, che né il predecessore, né i successori sono stati capaci di emulare, parlando anche in generale del parco titoli (immenso) della ps1. Le musiche le sento ancora, le sto sentendo in questo momento, in cui scrivo di questo fantastico gioco. Purtroppo, quando è stato perso da Naughty Dog sono iniziate a uscire dei giochi diversi dai crash precedenti, tanto da farmi credere che l'unica possibilità, oggi, di andare avanti, sia guardare verso il passato, riflettere e farsi una domanda: perchè con la tecnologia che abbiamo oggi si continua a volte a preferire questi giochi datati? E io rispondo che se vogliamo concepire il videogioco come divertimento, questi ci riuscivano perfettamente perchè miravano alla semplicità che difficilmente oggi possiamo incontrare in un platform. Comunque, so che i vecchi Crash non torneranno più e mi dispiace molto, oggi si sta commercialando su un brand che ha fatto la storia, ed è finito molto nel banale. Spero che un giorno le software house si rendano conto di quanto stiano sbagliando.
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